LA RESISTENZA VISTA, COMBATTUTA E STUDIATA DA UN MILITARE
ANTONIO LI GOBBI Generale di Corpo d’Armata | FRANCO TOSOLINI Ricercatore Storico |
Locandina dell’incontro
Articolo Giornale pre-incontro
Presentazione a cura di Rosalba Schenal
Buonasera a tutti.Un cordialissimo benvenuto e un sincero ringraziamento per la presenza ad Antonio Li Gobbi.Antonio Li Gobbi, Generale di Corpo d’Armata, entra a 15 anni alla Scuola Militare ” Nunziatella ” di Napoli.E’ laureato con lode in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Trieste.Ufficiale del Genio guastatori, ha fatto servizio in unità sia alpine sia meccanizzate e ha partecipato a missioni ONU in Siria e Israele NATO in Bosnia, Kosovo e Afga- nistan (quest’ultima in veste di sottocapo di Stato Maggiore Operativo di ISAF a Kabul).Per l’attività in operazioni NATO è stato decorato di due croci d’argento e di una di bronzo al Merito dell’Esercito.In ambito nazionale è stato Capo Reparto Operazioni del Comando Operativo di Vertice Interforze e Comandante e Ispettore dell’Arma del Genio.In ambito NATO è stato Capo J3 del Comando Alleato in Europa, a Mons, e Direttore delle Operazioni presso lo Stato Maggiore Internazionale della NATO a Bruxelles.Interviene spesso su argomenti relativi alla politica di difesa e sicurezza a trasmissioni radio e scrive molto bene.Conduce Franco Tosolini.
IL LIBRO
““Dopo 80 anni ancora parliamo di Resistenza? Ha senso?” ci si potrebbe chiedere. Invece ha senso anche perché questo libro presenta un’analisi del fenomeno resistenziale fatta a caldo da un professionista delle armi che ha saputo guardare a quel periodo con occhio tecnico, scevro da qualsiasi intendimento apologetico. Si tratta di quanto scritto durante la guerra (1944) o nell’immediato dopoguerra (1950) da un ufficiale di carriera che non ha esitato a mettere a nudo i limiti della guerra partigiana che lui aveva combattuto. Lontano dalle esaltazioni del mito resistenziale e da una lettura della guerra civile asservita a obiettivi politici di diverso colore, l’autore fornisce una descrizione asettica del fenomeno partigiano, concentrandosi soprattutto sulla sua valenza militare. Lo stile è diretto, essenziale, privo di fronzoli, crudo anche perché gli scritti che si riportano non erano destinati alla pubblicazione, ma erano relazioni e studi elaborati per i suoi superiori militari dell’epoca. Si tratta, infatti, di una analisi a tratti spietata della guerra partigiana fatta da un protagonista che non si preoccupa di abbellire alcunché. Oltre alla memoria del proprio vissuto resistenziale, consegnata alla forma asciutta del rapporto, l’autore ci propone una lettura della Resistenza di grande interesse, che non si arresta alla fine della guerra in Italia, ma ne trasferisce gli ammaestramenti nel contesto della contrapposizione bipolare che già si stava delineando. Prefazione di Massimo de Leonardis. Introduzione di Luca Alessandrini. Postfazione di Paola Del Din.
Video
Le Foto dell’incontro
Nessuna foto trovata corrisponde alle caratteristiche richieste.