Proliferazione nucleare e sicurezza internazionale. Previsione facile, prevenzione quasi impossibile.
Vittorio Emanuele Parsi
professore di Relazioni internazionali Universita´ Cattolica di Milano
da “”L’alleanza inevitabile – Europa e Stati Uniti oltre l’ Iraq”” (Università Bocconi Editore)
dalla prefazione di Angelo Panebianco:
Scritto con passione e dottrina da uno studioso che sa prendere posizioni nette, questo libro ha il respiro e lo spessore che sono necessari per orientare davvero i suoi lettori di fronte ai dilemmi del presente.
da ringraziamenti:
Per diversi anni, sempre nella prima settimana di maggio, un piccolo gruppo di amici e studiosi europei e americani sperimenta la fortunata consuetudine di incontrarsi in una splendida villa toscana, per discorrere in maniera libera e riservata dei rapporti transatlantici. Grazie all’ospitalità di G. John Ikenberry e di Michael Mastanduno, i giorni trascorsi a <Villa Le Balze>, residenza fiesolana della Georgetown University, hanno rappresentato un’occasione unica di nutrimento intellettuale e di confronto delle idee. Quei giorni hanno anche reso possibile la conoscenza reciproca e diretta tra molti degli autori citati nelle pagine che seguono, attraverso discussioni franche e talvolta serrate, ma sempre all’ insegna dell’ amicizia e del tentativo di comprendere le reciproche posizioni. Queste pagine sono state scritte in quello spirito.
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“”Dopo tanto pessimismo sullo stato delle relazioni transatlantiche – e tante critiche alla politica estera americana dell’ amministrazione Bush – leggere il brillante libro di Parsi giunge come un sollievo. Schivando la comune moda ”europea”, Parsi analizza puntualmente perché l’ Occidente è ancora vivo e vegeto e perché noi abbiamo ancora bisogno della supremazia statunitense (anche se non ci piace molto)””.
Michael COX
Professore of International Relations, London School of Economics
“”Atlantista convinto, Parsi si distingue tanto dalla sinistra pacifista europea, quanto dall’Amministrazione Bush: riconosce la necessità della forza militare, ma tiene in grande considerazione anche il diritto internazionale e le istituzioni””.
Matthew EVANGELISTA
Professore in International Relations, Cornell University