Gesu’ il Nazareno: un dibattito aperto
Rinaldo Fabris
presidente Associazione Biblica Italiana
da “” GESU’ IL NAZARENO “” (Cittadella Editrice) di Rinaldo Fabris
< dalla Prefazione >
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Per ricostruire il profilo storico di Gesù e il contenuto storicamente attendibile delle sue parole, delle sue azioni e prese di posizione, analizzo i quattro Vangeli – senza sposare una o l’ altra i- potesi – il Vangelo della fonte – Q(uelle) e i Vangeli apocrifi, facendo una lettura incrociata dei testi. Il Gesù che sta sullo sfondo dei Vangeli e delle rispettive tradizioni mi sembra sia una personalità forte, con un grande fascino sulla gente, appassionato di Dio e della sua causa – che egli chiama il “Regno di Dio” -, capace di intense relazioni umane con quelli che stanno male e con gli amici, disposto a pagare il prezzo delle sue scelte anche a rischio della sua vita. Inutile ripetere che Gesù è radicato nel suo ambiente, nella cultura religiosa ebraica del suo tempo. Non mi sento di rinchiuderlo in nessun modello preconfezionato, sia quello del “Maestro”, del “Profeta”, del “Terapeuta o Esorcista”, sia quello del riformatore religioso o del rivoluzionario sociale. Quello che colpisce in Gesù, e che probabilmente sta all’origine della sua condanna alla morte di croce, non è solo e tanto la sua originalità etico – religiosa, ma la sua eccedenza umana e spirituale, che spinge tutti quelli che vi si accostano – credenti o laici – ad approfondire la sua identità sullo sfondo della ricerca umana del volto di Dio.
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da “IL GAZZETTINO” di domenica 4 dicembre 2011 intervista a mons. Rinaldo Fabris
di Daniela De Donà
Ha ricostruito la figura di Gesù sul piedistallo di aggiornate fonti storiche e delle pubblicazioni inerenti degli ultimi vent’anni. Sempre con l’ occhio fermo ai Vangeli, davati a tutti quello di Marco.
Mons. Fabris, in che senso Gesù è figlio di Dio ?
<< Gesù, in realtà, non si presenta mai come figlio di Dio, non si definisce mai Messia, ma rivendica un rapporto con Dio che è proprio di un figlio unico. Chiama Dio “Padre” >>.
Gesù fu un uomo di cultura ?
<< Non ci sono studi accademici alle spalle. E’ un autodidatta che si presenta con la creatività e la libertà dei profeti della tradizione ebraica della Bibbia >>
Di certo insegnava ?
<< Il suo insegnamento era dato non da un insieme di citazioni dotte, ma era costruito su riflessioni, su esperienze di vita. Era un maestro di sapienza che parlava con parabole, sentenze, raccontini. E il suo insegnamento fondamentale riguardava l’ azione sovrana di Dio, 0 Regno di Dio >>.
La sua vita finisce con il dramma: perché la morte in croce, quella destinata ai ribelli ?
<< Gesù entrò in conflitto con il potere del Tempio, che lo consegnò a Pilato. In questa morte degradante stava la volontà di eliminare la sua autorità e il seguito popolare che aveva. Con il popolo ebraico, invece, Gesù non ebbe mai un rapporto contrastante, ma di sostegno >>.